
Pro Loco Michele Caputo
Moschiano (Av)


Associazione Culturale e Sociale apolitica e non a fini di lucro
Ultimo Aggiornamento 27 Ottobre 2024
“Moschiano, paesello, di circa 2000 abitanti, in quel di principato Ultra, a 12 chil: a N.O. d’Avellino; a 40 chil: a N.E. da Napoli, chiuso interamente da montagne, meno dalla parte Ovest, ove un angusto passo lo unisce alla pianura del vallo di Lauro, si distende smilzo e bislungo, attraversando le basi di tre incantevoli collinette, denominate Pistiello, Chiaio e Monte.”
Cosi’ comincia il libricino di 13 pagine del 1886 titolato “La Madonna della Carita – Leggenda storica" scritta da un certo S.A.P. “ (sul libricino non c’e’ il nome per esteso dell’autore ma probabilmente si tratta di Scipione Antonio Pacia un sacerdote di Moschiano) e pubblicato a Napoli “pe’ tipi di Salvatore Marchese – Vico dei SS. Filippo e Giacomo n. 21".
Nel leggere le righe sopra non possiamo non ripensare, forse indegnamente , alle righe che Alessandro Manzoni mise sulla bocca di Lucia ne “I Promessi Sposi”: “Addio monti sorgenti dall’acqua ed elevate al cielo. Cime inuguali, note a chi e’ cresciuto tra voi e impresse nella sua mente non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi piu’ familiari…”. Che similitudine di sentimenti specialmente per chi e’ lontano.
Il racconto cosi’ continua:
“Fabbricato, poco discosto, secondo alcuni; o meglio sui ruderi, secondo altri, dell’antica citta’ Celtica Moos-Canon, di questa non altro ha conservato, che il solo nome, modificato in Moschiano.”
Questa conca, limitata da monti alti, appartenenti all’altopiano irpino, variamente solcati da profonde valli, incassate da pareti quasi verticali, le quali, come se fossero tanti affluent, scaricano le loro acque pluviali, in un torrente commune, che si avvia per la pianura della Campania, e corre al mare; onde appunto da cio’ tolse il suo nome la citta prima, e poi l’attuale paese.
Questo sito abbellito da bizarre collinette; solcato da incantevoli ruscelli; risedio di innumerevoli uccelli; indorato dai raggi di sole; alitato dalle brezze di continuo venticello, ispiro’ agli antichi Celti il pensiero di farne un luogo di delizie, e che avrebbe insegnato ai posteri la loro civilta’, ma che la edacita’ del tempo, impeder doveva di arrivare sino a noi.
Ricco di vegetazione, abbondante di ogni specie di pianta, segnatemente fruttifere, sarebbero ricercati I prodotti di questo paesello, se l’industria, e l’agricaltura rimaste stazionatrie non si trovassero abbastanza neglette. Cio’ non per tanto il vino e l’olio non sono a disprezzarsi.
Sobrii e forti sono gli abitanti, di semplici costume, e d’ingegno versatile e svelto; ma trascurato, e mal coltivato, perche’ l’istruzione, malgrado il progresso dei tempi, e’ ancora un pio desiderio.”
Rimandiamo alle foto del libricino su citato per continuare con il racconto della storia di Moschiano e del Santuario della Madonna della Carita’ cosi’ come ricordato da S.A.P.









