Ricordando Moschiano, il pensiero corre inevitabilmente al Santuario della Madonna della Carità: luogo di memorie, di tradizioni, di arte su quella collina affacciata ad occidente con lo sguardo proteso sul Vallo. Quel santuario, col suo ampio salone per pellegrini, voluto dal Parroco Don Salvatore Pierro è il vanto del paese.

Venerato da secoli, almeno dai primi decenni del 1300 come risulta dallo elenco”Rationes decimarum Italiae in cui si legge<< Presbiter Petrus Jovine pro ecclesia S.Mariae Caritatis >>(1308-1310).

E’ noto come in origine sorse una semplice cappella, forse sulle rovine di qualche edicola elevata dagli abitanti del villaggio alla venerazione di un campestre idolo pagano.

Divenne in seguito la chiesa della Madonna della Carità,titolo che deriverebbe da un’antica leggenda che narra della Madonna apparsa ad una pastorella cui donava un pane.

In ogni epoca i Moschianesi hanno sempre profuso le loro cure verso quella chiesa fino a farne il Santuario che oggi si ammira.

Cresceva intanto il culto verso la Madonna nella cui immagine si raffigurava una rustica madre dallo sguardo pio e sereno,divenuta presto la Regina dei Monti. La diffusione di tanta devozione spintasi ormai oltre le popolazioni del Vallo e le continue visite dei fedeli al Santuario indussero il clero e la popolazione del paese a proporre la causa dell’ Incoronazione del Simulacro della Madonna della Carità.

Adempiute infatti le formalità di rito, il Capitolo Vaticano approvava la richiesta di Incoronazione solennemente celebrata il 14 giugno 1886.

Per l’ occasione i moschianesi offrirono alla loro Madonna una corona d’ oro incastonata di pietre preziose.

Il Santuario si adornava di una facciata in pietra bianca con portale in legno ove risaltano scolpite in rilievo le scene della Madonna apparsa alla pastorella e la processione che sale al santuario.

Opera di due artigiani moschianesi Domenico e Alberico Dalia, padre e figlio con la direzione dello scultore in legno Corrado Mastropasqua di Nola, opera inaugurata l’ undici aprile 1909.

Nel 1928 il Prof. Salvatore Caliendo pittore di Castello di Palma(NA) rinnovò il volto della statua della Madonna sfigurato in seguito ad incendio. Ideo’ il trono consistente in un tempietto in cui si inquadra la nicchia della Madonna. La tela del soffitto opera del pittore Arneri dipinta intorno al 1920,raffigura la Modonna in gloria e un gruppo di devoti,popolani dell’ epoca,con il loro parroco,l’altra più piccola descrive la Madonna che appare alla pastorella.

Ancora una tela sull’ altare di S.Michele dedicata all’ Arcangelo. Altri dipinti sulle pareti della chiesa sono di più recente data; eseguiti dal Pittore Fabio Niola di Marzano di Nola (AV): il Calvario, Le Nozze di Cana, Il ritorno del figliuol prodigo; i dipinti del presbiterio raffigurano angeli che offrono doni simbolici alla vergine, la rosa ,la palma,la corona simbolo della sua regalità.

Nel 1986 è stato solennemente celebrato il primo centenario della Incoronazione ,ne ricordano gli eventi due lapidi che si fronteggiano sulle pareti della chiesa ,quelle del 1886-1986. E quante altre memorie intorno a quel tempio!

Salendo il colle si incontra la Cappelluccia a forma di tempietto che custodisce sotto la sua volta un grande sasso somigliante ad un sedile su cui, la pia immaginazione di antiche e semplici popolazioni riteneva essersi lì seduta la Madonna.

Leggenda o mito che sia, si ricorda e si ammira ancora con devozione la Cappelluccia e il suo sasso, detto appunto “o’settaturo ra Maronna “!

​

Prof. Pasquale Moschiano

​

Per una descruizione piu' dettagliata della storia del Santuario della madonna della Carita' rimandiamo a due opere del prof Pasquale Moschiano.

Il primo e'  - Il Santuario della Madonna della Carita' -

Scuola Tipografica Istituto Anselmi - Marigliano - 1972

L'altro e' invece "I Sacri Monti del Vallo di Lauro -

A cura dell'Associazione Culturale Fonte Nova Vocali Editrice - 2015

Di quest'ultimo riportiamo le pagini dedicate al Santuario cliccando qui 

​

​

Indietro