
Pro Loco Michele Caputo
Moschiano (Av)


Associazione Culturale e Sociale apolitica e non a fini di lucro
Ultimo Aggiornamento 27 Ottobre 2024
Amarcord Anni '70
Il Decennio che ci ha formato
1975
(Pubblicato 10 e 11 Agosto 2020)
Il ’75 fu per Moschiano ed il Santuario un anno di grosse novita’. Diverse iniziative furono intraprese dalla nuova amministrazione dell’Avv Mimi’ Moschiano e dai due Parroci. Il Sindaco Mimi’ incoraggiava noi giovani a prendere parte attiva alla vita della comunita’. Ci spinse a seguire I lavori dell’amministrazione, a partecipare ai consigli comunali durante I quali spesso ci invitava ad esprimere le nostre opinioni e qualche volta ci candidava nelle varie “commissioni”.
Nelle due Parrocchie I gruppi continuavano col loro lavoro. Al Santuario si fecero quell’anno ulteriori passi in avanti. Per anni le poche lampadine elettriche dentro la Chiesa e sopratutto la corona della Madonna erano state alimentate via un cavo elettrico che partiva dalla sacrestia della Chiesa in Piazza e su per il Monte arrivava fino alla Carita’. Questo collegamento era stato fatto in forma diciamo cosi’ “non ufficiale” nel senso che non era a carico della societa’ elettrica ma del Parroco e delle varie persone che lo aiutavano (le “Commissioni”). Naturalmente oltre a una grande dispersione di potenza c’erano anche tutti I guasti che una cosi’ lunga e spesso improvvisata linea elettrica comportava. Per ovviare a questa carenza venne in aiuto l’imprenditore Gabriele Borrasi che, in memoria della mamma, compro’ e fece installare un generatore elettico a diesel che fu sistemato inizialmente la’ dove c’era il forno nell’amtica cucina degli eremiti e poi, per motivi di stabilita’, trasferito in un casolare appositamente costruito nel cortile sul lato destro della Chiesa. Di tutto cio’ non e’ rimasto piu’ niente,eccetto il casolare, ma si puo’ ancora vedere la targa vicino all’interruttore che lo metteva in funzione. Finalmente c’era energia elettrica a sufficienza. E allora quale fu il passo successivo? Modernizzare l’impianto elettrico della Chiesa e l’elettrificazione delle campane. Esse erano state rifuse e riposizionate nei primi anni sessanta (vedi foto) ed erano sempre state uno dei passatempi piu’ ricercati sopratutto dai giovanotti che si recavano al Santuario il Lunedi’ in Albis o di Pentecoste, oppure anche solo di passaggio magari tornando dal lavoro nei campi e facevano spesso a gara a far girare su se stessa la campana piu’ grande (la cosidetta “scampaniata”).
In quell’anno vi fu anche una donazione dell’Avv. Gaetano Dalia, proprietario del terreno proprio di fronte alla Chiesa, che permise di creare un ampio spiazzale appena sotto le scale cosi’ da poter essere usato al tempo stesso come belvedere e parcheggio.
Lo spiazzale era si a disposizione del Santuario e del popolo di Moschiano e del Vallo, ma doveva essere aggiustato o per lo meno renderlo piu’ utile. Pentecoste era alle porte e con la strada sarebbero arrivata tanta gente. Ancora una volta era una questione di soldi. Come si poteva fare? I Moschianesi avavano gia’ contribuito tanto per il Santuario. Discutendone nel gruppo parrocchiale ci venne una idea. Perche’ non fare un “Campo di Raccolta” per Moschiamo? I campi di raccolta erano molto di moda in quegli anni e spesso venivano fatti da gruppi giovanili per beneficenza. Saremmo potuti andare in tutte le case di Moschiano a raccogliere vetro, carta e metalli vari (ferro, alluminio, etc) che erano superflui per poi rivenderli come materiale riciclabile. L’idea piacque e la mettemmo in pratica. Praticamente ripulimmo Moschiano. Dalla vendita di quei materiali ricavammo abbastanza soldi che ci consentirono di ingaggiare una ditta di Quindici per ripulire ed aggiustare lo spiazzale e farne un parcheggio temporaneo.
L’idea originale di Don Salvatore per quello spazio pero’ era diversa e forse pochi lo sanno o lo ricordano. Una volta avuto la donazione Don Salvatore aveva in mente di creare una scultura ed un altare all’aperto su uno dei terrazzamenti dello spiazzale. Ci fu anche un progetto donato dall’architetto che aveva progettato il salone. Ma ancora una volta I costi frenarono il nostro entusiasmo. Per anni quel progetto fu in mostra sui muri della sala attigua alla sacrestia in piazza a Moschiano (la cosidetta “sede”). Chissa’ se e’ ancora conservato negli archivi parrocchiali. Non potendo realizzare quell progetto, negli anni successivi si decise di abbellire lo spiazzale e renderlo piu’ stabile facendo dei terrazzamenti e dei muri in pietra e costruire delle aree per pacheggiare le auto cercando di preservare l’aspetto paesaggistico e la veduta giu’ fino a Napoli e del Vesuvio nel migliore dei modi con tanti alberi e fiori. Una targa ricorda ancora oggi quella donazione e opere.
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La Prima Fiaccola della Fede
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Pasqua del 1975 era passata e alla Carita’ arrivava sempre piu’ gente, ma noi volevamo estendere il culto all Madonna oltre Moschiano e farlo diventare una cosa di tutti I cittadini del vallo di Lauro e oltre e, cosa piu’ importante, coinvolgefre tutte le comunita’ e I giovani del vallo.
Comincio’ a circolare l’idea promossa ancora da Don Salvatore di una fiaccolata. Farla di sera da Moschiano al Santuario con tutto il popolo sarebbe stato suggestivo ma poco pratico. Perche’ allora non proporne una sul tipo della fiaccola olimpica a staffetta magari nel pomeriggio del Lunedi di Pentecoste? Saremmo partiti da un’altro Santuario o Parrocchia del Vallo e con una staffetta avremmo portato la fiaccola da quella Chiesa alla Carita’. Naturalmente questo non voleva essero solo un esercizio ginnico ma un simbolo di dedicazione del Vallo ed oltre alla Madonna. Fu proposto di partire da Liveri. Cominciammo a contattare il parroco ed il Padre Guardiano del Convento Di Santa Maria a Parete di Liveri affiche’ potessimo organizzare quest’evento. L’idea fu presentata anche agli altri Parroci del vallo che la condivisero con entusiasmo. Cominciammo a coinvolgere I giovani di tutte le parrocchie che avremmo attraversato per pregare e riflette assieme nonche’ la popolazione tutta con manifesti in tutti I paesi. CI sarebbe stato anche una settimana di preparazione all’evento con cerimonie religiose e meditazioni.
Don Salvatore chiese a Maria Pacia (aka “Maria ‘e Cecilia”), che allora era a Roma con le sue sorelle, di procurare delle torce in Vaticano come quelle usate per la Via Crucis del Papa perche’ pensavamo fossero piu’ resistenti agli agenti atmosferici. Ce ne porto’ alcune. Le forze dell’ordine e gli amministratori dei Comuni interessati furono contattati e I relativi permessi concessi.
Il 19 Maggio del 1975 Lunedi’ di Pentecoste venne il grande giorno. Al mattino ci furono le Messe al Santuario con tanta gente. Nel pomeriggio andammo tutti al Santuario di Maria SS a Parete a Liveri. Strada facendo si vedevano gia’ I giovani delle altre Parrocchie prepararsi lungo il percorso. Dopo una cerimonia semplice e delle preghiere al Santuario di Liveri si parti’ col primo tedoforo. La pantera ed alcuni agenti motociclisti della Polizia di Lauro avanti a fare da battistrata e garantire la sicurezza del corteo. Poi la Fiaccola, la macchina di Don Salvatore con le altre fiaccole da usare strada facendo e poi tante altre machine a raccogliere I vari giovani che avevano completato il loro percorso opppure semplicemente pellegrini per seguirla su al Santuario. Lungo il percorso gente ai lati della strada con Carabinieri di Marzano, Lauro e Quindici e Vigili Urbani dei singoli paesi a garantire la sicurezza di tutti. L’articolo del prof Moschiano (vedi foto) descrive benissimo l’evento.
Non mancarono intoppi. Siccome si andava a passo veloce, trotterellando le fiaccole si consumavano piu’ velocemente. Nell’ultimo chilometro o poco meno non ne avevamo piu’ e si ricorse a delle candele. Gli ultimi tedofori fecero salti mortali (letteralmente) per non scottarsi e far si che la fiaccola non si spegnesse. Nonostante tutto si arrivo’ alla Carita’. Il braciere era li’ davanti all Chiesa. Le campane (ora elettrificate) suonavano a festa. Si aspetto’ che tutta la gente arrivasse e scendesse dalle machine e si aggiungesse a quella gia’ presente. Ce ne era tanta con machine parcheggiate ovunque. La Fiaccola (ormai una candela) fu passata al Vescovo Sua Ecc. Guerino Grimaldi sul sagrato del Santuario che accese il braciere li’ posto . Poi si entro’ tutti in Chiesa per la Santa Messa di ringraziamento. Era nata la Fiaccola della Fede.
Nota: Nella foto del vescovo che accende la Fiaccola non si vede Don Salvatore perche’ era nel retro del Santuario. Mentre si aspettava che tutta la gente scendesse dalla machine all’improvviso le campane smisero di suonare. Il gruppo elettrogeno si era fermato. Don Salvatore lascio’ il Vescovo sul sagrato e corse dietro nel cortile. Cosa era successo? Il sottoscritto (che era addetto al funzionamento del gruppo elettrogeno), preso dall’euforia, si era dimenticato di controllare se ci fosse abbastanza combustibile. Non vi dico cosa non mi disse Don Salvatore
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![]() 1975 Moschiano si muove |
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![]() 1975 Nuova Strada a Moschiano |
![]() 1975 Problema idrico |
![]() 1975 Placca generatore |
![]() 1962 Campane 1 |
![]() 1962 Campane 3 |
![]() Targa avv dalia |
![]() 1975 Vescovo Grimaldi fiaccola della fede |
![]() 1975 Prima Fiaccola della Fede |